Barcellona 2023. Il racconto.

Siamo soliti raccontare i nostri momenti con le foto e con i video, ma io sono vintage e credo che le parole siano l’espressione più pura dei sentimenti ma soprattutto, credo siano un dono che chi scrive e chi legge si fa, fermandosi, prendendosi del tempo, lontano dalla velocità dei ritmi della vita moderna.
Quindi car* tu se leggerai questo post avrai impiegato 9 minuti del tuo tempo (li ho cronometrati) e se sei stato con noi in questa avventura la ripercorrerai, mentre se non sei stato con noi potrai immergerti in 𝟰 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁, 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗳𝗼𝗹𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼.
Per quest’anno ho voluto confermare la stessa destinazione della scorsa stagione. Volevo stare serena. Tutto è andato bene con l’organizzazione spagnola di 𝗖𝗲𝘀𝗮𝗿, 𝗘𝗺𝘆 𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗮𝗺 𝗣𝗮𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗿𝘂𝘀𝗵 ed ero certa che anche questa volta ci saremmo vissuti una bella giornata di padel.
Perciò prima cosa da fare era comprendere quando loro avrebbero organizzato l’evento al Barbera Padel Indoor cercando di far coincidere voli diretti e periodo lontano da inaugurazioni di Campionati ed eventi finali. 𝗔𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝟭𝟰 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲.
Confermo la data a tutti i partecipanti di diritto, mi metto alla ricerca di un hotel comodo, con tante stanze non troppo costoso, abbastanza vicino dal centro sportivo e non troppo lontano dal centro di Barcellona, tappa che avremo fatto nella giornata libera pre-torneo.
Ne trovo diversi che mi piacciono, controllo le foto dell’hotel, dei viaggiatori, guardo su Google earth la zona, per comprendere se è un posto sicuro nel caso in cui qualcuno si voglia muovere da solo. Ne trovo uno che mi convince, inizio a prendere i contatti con la Reception, perché è importante che siano smart, gentili e professionali. Buona la prima. 𝗟’𝗛𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗖𝗮𝘁𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗦𝗮𝗯𝗮𝗱𝗲𝗹𝗹 𝗳𝗮 𝗮𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼.
Preparo un piano trasporti e trasferimenti. Prenoto, per tenermi larga il transfer per 16 persone, così se mai qualcuno volesse aggiungersi lo spazio c’è. Ci porterà dall’aeroporto all’hotel e viceversa. Mi affido al destino per quanto riguarda la ricerca dei taxi al termine dell’evento sportivo, è stato un caos trovarli lo scorso anno e lo sarà anche questa volta.
Confermo, lo è stato e tutto si è trasformato in un’avventura dal divertimento inaspettato, grazie allo spirito di adattamento ed alla collaborazione di tutti i partecipanti… ah i partecipanti, alla fine da quella decina di persone preventivata, siamo arrivati a Barcellona in 31. Si, 31. 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗿𝗱𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗳𝘂𝗿𝗼𝗿𝗲, 𝟯𝟭 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗱 𝗯𝘆 𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗻𝗼𝗶 𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮.
Le cose importanti sono state fatte, hotel prenotato, trasferimenti pure, controllo distanze per spostamenti ok, data evento sportivo confermato.
Il tempo passa, durante l’estate si chiudono gli eventi, il lavoro va avanti, la vita di tutti i giorni scorre. Fa in tempo ad iniziare la nuova Toto Padel Cup che 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲…
È giovedì ed il primo corposo gruppo si incontra in aeroporto, birretta pre-partenza, qualche selfie di rito e siamo sull’aereo. Quando arriviamo a destinazione cerchiamo il 𝗧𝗼𝘁𝗼 𝗕𝘂𝘀 che ci attende fuori dall’area arrivi. Conto tutti, ci siamo. Saliamo e facciamo 35 minuti di viaggio verso l’hotel. Veloce check-in, consegna chiavi e dritti in stanza. Tra 15 minuti però tutti giù a cenare in un ristorante, che si rivela essere ottimo, consigliato da Noel, uno dei receptionist. Mangiamo la nostra prima paella del weekend e si fa tardi, tra una chiacchiera e l’altra, velocemente.
Si rientra in hotel, si dorme in stanze comode e spaziose. La mattina dopo ci diamo appuntamento giù pur sapendo che stare tutti insieme per l’intera giornata sarà impossibile ma ci diamo orario 9.30 per raggiungere il centro di Barcellona in taxi. Una volta lí qualcuno fa il tour della città in Bus Turistico, qualcuno va in spiaggia con bici a noleggio e qualcuno si fa passaggiata nella Rambla. Un pranzo veloce alla Boqueria, tra street food e localini con invitante cibo tipico.
Dopo un’altra breve passeggiata si rientra tutti e si torna in camera a riposare. Io no, 𝗱𝗲𝘃𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗮̀. Nel frattempo troviamo tutti accordo per cenare nei paraggi, d’altronde il giorno dopo ci attende il tanto agognato torneo di padel. Va in fumo, saggiamente direi, anche l’idea di andare al casinò dopo cena.
Prenotiamo in un localino dove fanno hamburger, a 10 minuti dall’hotel. Ci riservano una sala tutta per noi, possiamo ridere, urlare, fare video chiassossimi senza disturbare nessuno. 𝗧𝗼𝗿𝗻𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗲𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗲𝗼. 3 set da 30 minuti. Ne vinci due e sei alle fasi finali, ne perdi 2 e sei fuori. Siamo ottimisti e ci leggiamo anche cosa accadrebbe se ci qualificassimo ai quarti. Siamo pronti. Domani tutti alle 8.45 giù che ci aspetta una giornata tostissima, ma soprattutto 9 taxi da prendere.
Il 𝗕𝗮𝗿𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗣𝗮𝗱𝗲𝗹 𝗜𝗻𝗱𝗼𝗼𝗿 dista una decina di minuti dall’hotel. Arriviamo a scaglioni, capisco che i ragazzi stanno arrivando dalle storie che vedo su Instagram sul loro ingresso nella struttura. Speriamo piaccia, penso.
Arrivo anche io con l’ultimo taxi e recupero i kit di benvenuto che la Padel Crush prepara per tutti gli iscritti al Torneo.
Consegno tutto ai ragazzi ed attendo il calendario. Quando arriva comprendiamo che sarà una lunga, lunghissima giornata.
C’è chi inizia subito, chi invece dovrà attendere fino alle 18 per calpestare il campo da gioco.
Le prime ad entrare in campo sono le ragazze che fanno la loro figura qualificandosi quasi tutte ai quarti di finale, 𝗦𝗮𝗿𝗮 𝗲 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗶𝗮, 𝗶𝗼 𝗲 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗖𝗹𝗮𝘂𝗱𝗶𝗮 𝗲 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗮 passiamo il turno. Si fermano, per un pelo, alla qualificazione 𝗥𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮, così come 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝘀𝗽𝗮𝗴𝗻𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝗦𝘂𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗚𝗶𝘀𝗲𝗹𝗹𝗮. La coppia delle campionesse, le 𝗣𝗶𝗹𝗶 𝗣𝗶𝗿𝗮𝘀, arriva in semifinale, nonostante delle avversarie di un livello altissimo.
Ci fermiamo tutte qui, soddisfatte per un’esperienza che non ci capita di fare tutti i giorni.
Si sovrappone la categoria del misto, si fermano alla fase eliminatoria le coppie 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼, 𝗙𝗮𝗯𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗲 𝗠𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮, 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗶𝗼, 𝗖𝗹𝗮𝘂𝗱𝗶𝗮 𝗲 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲. Proseguono invece, 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗼𝗺𝗼, 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻. Arrivano ai quarti e al termine delle rispettive gare stringono la mano agli avversari che gli tengono testa e gli portano via la speranza del titolo.
Alle 16.00 iniziano i maschili. La coppia 𝗕𝗿𝗶𝗴𝗻𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗶𝗻𝗻𝗮 entra con svantaggio di 4 game perché tarda nell’arrivo in campo, quella partita costerà loro l’accesso alla fase finale, alla quale invece, prendono parte tutti gli altri.
𝗚𝗶𝗮𝗰𝗼𝗺𝗼 𝗲 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗺𝗮𝗿𝗰𝗼, 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗲 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲, 𝗟𝗼𝗿𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗲 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗼 si fermano al primo gradino, mentre proseguono le coppie 𝗦𝗽𝗶𝗴𝗮 𝗙𝗿𝗮𝘂 𝗲 𝗔𝗿𝗿𝗶𝗴𝗼 𝗖𝗼𝗻𝘁𝘂, che si ritrovano in sfida ai quarti di finale gli uni contro gli altri. Insomma in qualche modo il Toto avrà la sua semifinale. Passa il turno la nuova coppia Arrigo Contu che sfida in semi 2 giovanissimi atleti, un’altra scuola, fortissimi. Nonostante un Contu in forma ed uno dei migliori Arrigo visti sul campo, per poco la finale sfuma via. Ma bravi ragazzi, ci siamo divertiti a guardarvi e tifarvi.
𝗧𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗲 𝗲 𝗰𝗶 𝗿𝗶𝘂𝗻𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗯𝗮𝗿 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶𝘃𝗼. Il clima ora è più disteso. Non abbiamo più niente da giocarci, dobbiamo solo rilassarci e riprenderci da questa giornata che ha messo a dura prova i nostri fisici, tutto in vista del rientro a casa del giorno dopo.
Al termine di tutti i match 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 e ci sembra giusto esordire con sobrietà, così Stefano toglie fuori una enorme bandiera dei 4 mori e tutti noi iniziamo a cantare inni e cori da stadio. È delirio.
Ok ci calmiamo ed iniziamo le premiazioni. A noi non tocca niente, ma 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗼𝗿𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼. Lo scorso anno ci ha buttato bene, quindi dai, pensiamo, andrà bene anche questa volta. Va bene, ma non come speravamo… e noi speravamo nel prosciutto, invece torniamo con una tazza, una canotta, un paio di scarpe da padel ed un portachiavi.
Ma chi se ne frega, ce lo compriamo su Amazon sto prosciutto va…
𝗢𝗿𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗹𝗶 𝘀𝗼 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗳𝗮𝗰𝗶𝗹𝗲. I taxi in quella zona sono pochi e tra Uber e app varie alla fine a girare sono sempre gli stessi. Con pazienza ci mettiamo a prenotarli pian piano. Li, quella che sembrava un’infinita e drammatica odissea si trasforma nel momento forse più divertente dell’avventura. I taxi si trasformano in disco club con taxisti metallari che assecondano i passeggeri ormai fuori controllo mettono musica a palla. Insomma, se qualcuno sperava che una difficoltà ci avrebbe rovinato la festa, non sapeva che 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀ 𝘀𝗶 𝘃𝗲𝗱𝗲 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 e in quella occasione ho visto quello spirito di adattamento e collaborazione che forse nemmeno io mi sarei mai aspettata di vedere.
Gli ultimi ad arrivare in hotel siamo io e Giacomo, dopo esserci sincerati di aver riportato tutti all’hotel. Alcuni di loro ci aspettano fuori dall’ingresso e propongono una pizza al volo da qualche parte, qualcuno accetta, qualcuno rientra in stanza a riposare i corpi stanchi e provati.
𝗜𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗹𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶. Molti di noi si incontrano al buffet della colazione. Si ride, si scherza e si ripercorrono alcuni dei momenti più divertenti di questa avventura. È anche il momento per i ringraziamenti, quelli personali, quelli dedicati a chi ha deciso di vivere questa esperienza con noi. Ad ognuno di loro consegno una pergamena, che avrei voluto far trovare nelle stanze, ma i tempi stretti non mi hanno permesso di farlo, quindi la consegno a mano, insieme ad una medaglia che vuole essere il ricordo di questi giorni trascorsi insieme a fare quello che più ci piace.
𝗔𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝗧𝗼𝘁𝗼 𝗕𝘂𝘀, 𝗮 𝗿𝗶𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗰𝗶 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮. L’avventura finisce con una certezza in più. 𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗖𝗹𝘂𝗯 𝗰𝗼𝗻 𝗼𝗿𝗴𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗶𝗻𝗲𝗿𝗴𝗶𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶. Ormai portare i nostri atleti ed il nome del Toto Padel Club in giro per il mondo del padel è diventata un po’ una missione.
Questo racconto avrà un seguito con foto e video, perché in questa esperienza abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati H24 da un’instancabile e professionale 𝗘𝗹𝗲𝗻𝗶𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗺𝗮𝘀, che con i suoi scatti ci ha seguito passo passo e ha immortalato tutti i nostri momenti, dentro e fuori dal campo.
Ci tengo personalmente a ringraziare tutti i presenti, che hanno portato la loro energia positiva in questa esperienza, rendendola unica e speciale e che hanno portato rispetto al lavoro che facciamo ogni giorno e al nome del Club.
Ad altre esperienze. Insieme.

Cristina